Lavorando per lunghi periodi in un locale si acquisisce familiarità, fin nei minimi dettagli, con il sistema e la sala, cosa non da poco considerando che tutto questo si traduce in un miglior supporto agli artisti in tournée con un suono di qualità, oltre a conoscere virtù e carenze del sistema residente.
Spesso si ha a che fare con realtà vincolate dal budget, con il Main che copre molto bene il 90% della platea lasciando fuori dal modello di copertura le prime file. Un approccio per l’integrazione di diffusori front-fill si traduce in questo caso in cinque semplici passaggi:
- Calcolare il divario tra copertura presente e copertura necessaria
- Posizionare e puntare i diffusori per colmare il vuoto
- Impostare l’EQ
- Impostare il livello
- Impostare il delay
Poiché per alcuni eventi semplicemente non è possibile impostare un analizzatore e fare un’ottimizzazione “reale” sui sistemi di riempimento, le orecchie sono lo strumento più prezioso della tecnologia di sistema, per cui potrebbe rivelarsi tanto divertente quanto educativo provare a determinare a orecchio il livello, l’EQ e il delay e vedere in seguito quanto ci si è avvicinati, verificando con l’analizzatore.
Utilizzando un brano di riferimento, determinare i posti che hanno più necessità di aiuto dal front-fill. Individuare il punto più adatto, e non solo dal punto di vista estetico, per posizionare i diffusori di riempimento, considerando che sono i posti più vicini a richiedere maggior aiuto e il front-fill passa gradualmente la copertura al Main mentre ci sposta indietro.
Per quanto concerne l’equalizzazione, normalmente la tendenza per i front-fill prevede un taglio delle HF, per via dei driver HF molto più piccoli situati molto più vicino all’ascoltatore. Per il livello, mettendo in funzione Main e front-fill, regolare finché l’area di riempimento non corrisponde al livello del sistema principale.
Per l’impostazione del delay, in base alla distanza tra front-fill e Main è possibile calcolare i millisecondi di ritardo da aggiungere alla matrice di uscita della console.
Dopo aver proceduto in questo modo, si riscontrerà con l’analizzatore che la regolazione “a orecchio” non si è discostata dai risultati. Ciò non vuole significare che un analizzatore non sia utile, anzi, mettendo a disposizione più informazioni permette di esprimere giudizi migliori, ma la capacità di giudizio e l’esperienza possono essere estremamente efficaci e ci si dovrebbe poter fidare delle proprie capacità per apportare miglioramenti senza un analizzatore, o essere in grado di capire quando intervenire nel caso l’analizzatore ci dia indicazioni non esatte. L’ottimizzazione è “perfetta” solo fintanto che serve i bisogni della produzione e quando un cliente in prima fila si lamenta, non ci si può giustificare dicendo “questo è ciò che l’analizzatore mi ha detto di fare”.