La situazione sanitaria mondiale ha portato alla cancellazione di fiere ed eventi in presenza con danni sia per chi gli eventi li organizza, sia per le aziende espositrici, che si sono ritrovate senza quello che è sempre stato il canale storico per eccellenza per presentare e promuovere i propri prodotti.
Le aziende hanno fronteggiato il vuoto ricorrendo a tutti gli strumenti digitali disponibili ed è emerso che non tutte erano preparate, alcune hanno scelto partner non adatti e altre ancora non hanno ottenuto i risultati desiderati.
Molti eventi fisici sono stati sostituiti temporaneamente con appuntamenti online e kermesse virtuali per presentare al pubblico le novità. Non sempre si è ottenuto il successo sperato, perché se comunicare con efficacia a un evento in presenza non è cosa improvvisabile, ancora più difficile è comunicare ad una platea in streaming dove, oltre alla padronanza di certi strumenti non si può prescindere dall’affidabilità di tutti i dispositivi e sistemi utilizzati.
Quello che le imprese del b2b si aspettano dalle fiere sono contatti, ritorno di immagine e networking, obiettivi perseguibili con strategie diverse che hanno rapporti costi/benefici diversi. Se per generare lead ci sono opzioni con costi nettamente inferiori alle fiere, un evento fieristico in presenza rimane sempre l’opzione migliore se si è alla ricerca di un ritorno di immagine e occasioni di networking.
Nel settore b2b il digitale sta entrando con furore nelle strategie di marketing, ma a differenza del settore b2c i cicli di vendita lunghi e la complessità dei prodotti fanno sì che la parte relazionale rappresenti ancora una componente fondamentale. Anche se ci stiamo avvicinando ad una maggiore digitalizzazione dei rapporti e delle interazioni (per esempio con l’utilizzo di visori VR, che comunque non sono ampiamente diffusi) ad oggi non esiste ancora una tecnologia in grado di sostituire completamente gli eventi in presenza.
La strategia giusta sembra essere l’integrazione di soluzioni tradizionali con quelle digitali, ricorrendo ai canali digitali per la preparazione e la ricerca dei potenziali clienti che vanno coinvolti e accompagnati in quel delicato processo che da utenti li trasforma in visitatori, poi in contatti e di seguito in clienti abituali. È indispensabile capire chi arriva al nostro stand e da quale canale, per poi mettere a punto l’organizzazione degli eventi seguenti rendendola sempre più efficace e ottimizzare i budget.
Al momento l’aspettativa nei confronti di eventi e fiere in presenza è elevata. È difficile prevedere se i numeri dei visitatori potranno ritornare quelli di una volta, ma il desiderio molto vivo di riprendere le attività sociali fa ben sperare.